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Medico chirurgo specializzato in Oftalmologia, il Dottor Francesco Bernardini ha conseguito nel 2000 la prestigiosa certificazione di ultra specialista in Chirurgia Plastica Oculofacciale presso l’università di Cincinnati, Ohio.
Ideatore di tecniche chirurgiche e non invasive all’avanguardia e forte di più di 200 interventi l’anno, il dottor Bernardini è uno dei professionisti più accreditati nel delicato settore del ringiovanimento estetico del viso e dello sguardo.
“La mia filosofia rispetto all’estetica del viso – spiega il dottor Bernardini – è incentrata sull’analisi dello sguardo. Studi scientifici hanno infatti dimostrato che ciò che le persone percepiscono maggiormente nel nostro volto è la stanchezza e la vecchiaia, specie nella zona attorno alle palpebre. Quindi occuparsi di quest’area è cruciale per l’estetica di tutto il volto: se riusciamo a migliorare l’area dello sguardo tutto il viso ne beneficerà”.
Quali strumenti abbiamo oggi per combattere l’avanzare del tempo sul viso?
“Oggi la chirurgia estetica può avvalersi di armi moderne – prosegue Bernardini. In particolare ci tengo a sottolineare la combinazione di due tecniche a cui credo molto e di cui ho trattato sulle principali riviste del settore. Si tratta del lifting endoscopio e del lipofilling. Grazie alla prima tecnica riusciamo facilmente a “scollare”, sollevare verticalmente e riposizionare i tessuti del volto, lasciando minuscole cicatrici, praticamente invisibili, all’altezza dell’attaccatura dei capelli: fronte, sopracciglia, palpebre, guancia, canto esterno tutto viene sollevato tramite piccole incisioni dietro l’attaccatura dei capelli con un effetto estremamente naturale.
Al lifting endoscopico si può poi associare il lipofilling, cioè l’iniezione del grasso che abbiamo a disposizione nel nostro corpo e che andiamo ad impiantare nel viso.”
Quale è la finalità dell’uso del grasso corporeo?
“Ripristinare i volumi e rigenerare la pelle. E’ stato infatti dimostrato che nelle cellule adipose sono presenti importanti quantità di cellule staminali che, prelevate tramite cannule ultrasottili e combinate con le cellule del nostro sangue, si possono re-impiantare sulla pelle del viso. Combinando il riposizionamento dei tessuti ottenuto tramite il lifting endoscopico con l’aumento di volume e la rigenerazione cutanea data dall’impianto del grasso si ottiene un miglioramento globale dell’aspetto del volto e in particolare modo un ringiovanimento e “rinfrescamento” dell’area dello sguardo”.
Quali sono le differenze del lifting endoscopico rispetto al classico lifting?
“L’endoscopio è una sorta di microscopio che ingrandisce al massimo la visuale chirurgica permettendo così al medico di operare con un grado di precisione assoluta. Questo fattore garantisce che l’intervento sia eseguibile con un alto grado di sicurezza, senza causare il danneggiamento di strutture di grande importanza e delicatezza come il nervo facciale che è deputato alla trasmissione della sensibilità al tatto della fronte e del cuoio capelluto.
Inoltre il risultato di un intervento di lifting endoscopico è del tutto naturale, senza cicatrici e permette un recupero della vita sociale e lavorativa molto più rapido rispetto alle tecniche del passato. Un grave limite del lifting tradizionale del viso era infatti rappresentato dai risultati spesso innaturali, da grosse cicatrici difficili da nascondere e da tempi di recupero estremamente
prolungati”.
Oltre che nel settore puramente estetico, il dottor Bernardini è specializzato in oculistica e nella cura delle patologie che colpiscono l’occhio e possono ridurne la funzionalità o il benessere visivo. Fra queste l’esoftalmo e la ptosi palpebrale.
Che cosa è l’esoftalmo e come si cura?
“L’esoftalmo è una condizione improvvisa che può cambiare in maniera anche drammatica l’aspetto delle pazienti affette che spesso non riconosco più il proprio viso.
Tipicamente coinvolge giorni donne in età fertile ed è caratterizzata da una eccessiva sporgenza dei bulbi oculari. E’ determinata dall’aumento di volume dei muscoli e del grasso posizionati nell’orbita dietro al bulbo oculare; poiché l’orbita è interamente circondata da un materiale osseo non elastico, è evidente che un aumento del volume dietro il bulbo comporta una protrusione degli occhi in avanti, causando all’occhio il tipico e antiestetico aspetto sporgente con gonfiore palpebre e, nei casi più gravi, retrazione delle palpebre superiori.
La causa principale che conduce all’esoftalmo è da ricercarsi nella orbitopatia tiroidea, una malattia immunitaria che colpisce la tiroide.
La terapia medica endocrinologia è certamente la prima strada da percorrere ma se non è sufficiente al ripristino delle normali condizioni del viso si può ricorrere all’ oculoplastica.
E’ questa una chirurgia di tipo mini invasivo (cioè senza cicatrici visibili ed eseguibile in regime di day surgery) ma estremamente efficace che, in una sola seduta, è in grado di riportare l’occhio quanto più vicino ad una condizione naturale, gradevole, pre malattia tiroidea. L’intervento consiste in una decompressione orbitaria cioè nell’ampliamento dello spazio orbitario osseo grazie alla rimozione delle due pareti orbitarie più sottili che confinano con i seni nasali. Alla decompressione orbitaria si può unire l’intervento di blefaroplastica per conferire al viso un aspetto ancora più giovane e fresco”.
La ptosi palpebrale è invece una condizione che comporta l’inadeguata apertura di uno o entrambi gli occhi ed è causata dalla perdita di forza da parte del muscolo della palpebra, da malattie congenite, traumi o malattie neurologiche. Può essere congenita, cioè presente dalla nascita, o acquisita in età adulta e determina un’alterazione importante dell’occhio sia a livello estetico, con un impatto sociale anche notevole, che funzionale.
La soluzione è chirurgica e richiede la mano esperta di un chirurgo oculoplastico che è lo specialista più adatto al caso. L’anatomia del muscolo elevatore della palpebra e del tendine ad essa collegato è infatti piuttosto complessa e pochi millimetri possono fare la differenza fra un occhio dall’aspetto spento, stanco e “addormentato” e un occhio sano e vivo.
Grazie ai suoi studi e centri chirurgici dislocati nel nord Italia il dottor Bernardini è un punto di riferimento nel settore chirurgico anche per la zona di Lugano e del Canton Ticino.
Per contattare il dottor Bernardini e prenotare un appuntamento è sufficiente telefonare al numero unico 010312331 (da Lugano e dal Canton Ticino aggiungere il prefisso +39) o scrivere tramite email a segreteria@oculoplasticabernardini.it.