Traumi Orbito-Palpebrali

Fratture Orbitarie

Un trauma diretto al viso potrebbe comportare una frattura delle delicate ossa orbitarie. Un esempio è una gomitata o una palla da tennis che possono verificarsi accidentalmente in chi fa attività sportive.

I sintomi sono visione doppia e dolore. In tutti i casi di trauma con visione doppia è indicato uno studio radiologico con TAC ORBITARIA per studiare l’integrità delle ossa dell’orbita. Come conseguenza della frattura si può verificare un ‘pinzamento’ (tecnicamente definito incarceramento) di un muscolo orbitario nella frattura con conseguente impossibilità a muovere il bulbo oculare in maniera sincrona e completa con quello del lato sano, causando diplopia (sdoppiamento della vista).

La diplopia può essere presente sempre o solo in alcune posizioni di sguardo a seconda della localizzazione della frattura, ma più frequentemente o verso l’alto o verso il basso. In questi casi la frattura deve essere riparata chirurgicamente per liberare il muscolo intrappolato e per ricostruire la parete ossea fratturata.

L’intervento deve essere eseguito quanto prima (meglio entro le 48 ore) nei bambini, mentre può essere eseguito a 2 settimane negli adulti. Due settimane di attesa permettono di valutare al meglio la funzionalità dei muscoli e le reali indicazioni alla chirurgia.

L’intervento avviene in anestesia generale, ma è rapido e non prevede cicatrici visibili. Si esegue un accesso per via trans-congiuntivale (dietro la palpebra inferiore), il muscolo viene liberato dalla frattura, i tessuti molli riposizionato e viene posizionato un impianto bio-compatibile per ricostruire l’intergrita’ della parete ossea.

CASO CLINICO:

Traumi Orbito-Palpebrali
Figura 1: a sinistra bimbo che guarda verso l’alto mostra un blocco del movimento nell’occhio sinistro (lato del trauma) che e’ immobile per un incarceramento del muscolo retto inferiore nella frattura ossea. Nella figura al centro si vede la frattura del pavimento con intrappolamento del muscolo. A destra si vede il bimbo dopo la chirurgia con un movimento completo e simmetrico dopo riparazione della frattura per via trans-congiuntivale che non lascia ferite visibili.

Enoftalmo Post-Traumatico

Nel caso in cui la frattura sia molto grande i tessuti orbitari (grasso e muscoli) possono prolassare attraverso l’apertura ossea e scendere al piano sottostante, verso il seno mascellare.

Questo svuotamento del contenuto orbitario verso il basso determina un effetto ‘rimpicciolimento’ del bulbo oculare perché questo rientra all’interno dell’orbita, causando un enoftalmo post-traumatico. Esteticamente rilevante come un’asimmetria visibile tra i due occhi, l’enoftalmo deve essere corretto chirurgicamente. L’intervento può essere eseguito a breve dal trauma (2 settimane nell’adulto è il tempo raccomandato) o anche a distanza di tempo, in quanto il tempo per il determinassi del problema può essere prolungato.

Anche in questo caso un intervento per via trans-congiuntivale con impianto orbitario permette una ricostruzione completa della parete ossea ed un ripristino dei volumi normali senza sequele. Eventuali situazioni di enoftalmo post-traumatico di lunga durata (anche anni) possono essere riparate con interventi simili e tecnicamente poco complessi.

CASO CLINICO:

caso 2

Figura 2: Nella foto sinistra si nota come l’occhio sinistro appaia più piccolo del destro dopo una frattura orbitaria non riparata. Il solco palpebrale superiore (indicato dalla freccia) è molto più profondo in conseguenza del rientro dei tessuti orbitari.

Nella foto di destra si nota una simmetria ristabilita tra i due lati dopo una ricostruzione della parete orbitaria fratturata con impianto. Nessuna cicatrice visibile perché l’approccio avviene dietro la palpebra inferiore (trans-congiuntivale).


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