Occhio che lacrima e occhio secco

La lacrimazione eccessiva si può verificare in condizioni diverse e può essere molto fastidiosa e comportare problemi cronici.

Bisogna saper riconoscere le cause della lacrimazione e per fare ciò è necessaria una valutazione oculistica completa mirata a studiare la superficie oculare, la posizione delle palpebre e le condizioni di funzionalità delle vie lacrimali.

Un occhio secco si verifica per svariate ragioni: può essere causato da una ridotta produzione di lacrime da parte delle ghiandole lacrimali che si verifica in con il passare degli anni, ma spesso sono alterazioni della posizione delle palpebre che possono facilitare un deficit di permanenza e distribuzione delle lacrime sulla superficie oculare.

Alcuni esempi riguardano l’eversione della palpebra inferiore o ectropion, che scendendo verso il basso e l’esterno può determinare una aumentata evaporazione delle lacrime e una conseguenza secchezza oculare.

Alterazioni della tiroide con conseguente orbitopatia tiroidea possono causare irritazione oculare, rossore e lacrimazione eccessiva.

vie lacrimali occhioL’orbitopatia tiroidea é associata a esoftalmo (aumentata sporgenza degli occhi) o retrazione palpebrale. Anche in seguito ad intervento di blefaroplastica con eccessiva rimozione di cute si può verificare secchezza oculare dovuta alla mancanza di lubrificazione e alla incompleta chiusura.

La paralisi del nervo facciale causa una incompleta chiusura delle palpebre legata alla disfunzione del nervo per cui l’occhio si asciuga in maniera eccessiva e lacrima in maniera continua. La sensazione di ‘sabbia’ o corpo estraneo (come avere un bruscolino sempre nell’occhio) é un sintomo tipico della secchezza oculare.

Accanto alla sensazione di corpo estraneo viene riferita iper lacrimazione e anche offuscamento della vista; spesso il paziente si asciuga l’occhio anche se effettivamente la lacrima non scende sulla guancia. L’iperlacrimazione è saltuaria, occasionale, periodica. Può variare a seconda del sole, vento, ambienti esterni e condizionati.

Situazione diversa dalla iper lacrimazione da ostruzione delle vie lacrimali. La lacrimazione é continua, meno sensibile ai fattori ambientali ed é caratterizzata dalla fuoriuscita di lacrime che dapprima si accumulano tra le palpebre offuscando la vista e successivamente scendono lungo la guancia. Il paziente affetto si può asciugare anche 5-10 volte al di continuativamente per anni.

L’evoluzione della iper lacrimazione nelle ostruzioni delle vie lacrimali si può protrarre immutata per anni, ma quello che può succedere e’ che può essere complicata da una infezione del sacco lacrimale.

Infatti, accumulandosi le lacrime all’interno del sacco perché il condotto è ostruito, i germi che vivono nella pelle, trovando una ‘piscina’ ricca di nutrienti per loro, possono dare infezioni croniche o acute (dacriocistite).

Il sacco lacrimale può gonfiare e accumulare muco o muco e pus, con fuoriuscita cronica di secrezione e fuoriuscita del contenuto alla pressione del sacco (dacriocstite cronica).

Occasionalmente si forma un vero e proprio ascesso del sacco lacrimale che può necessitare trattamento antibiotico sistemico. Nel momento in cui si ha una dacriocstite acuta le probabilità che l’evento si ripeta sono molto alte.

Diagnosi dell’occhio che lacrima e dell’occhio secco

In tutti questi casi una diagnosi dipende da una completa visita specialistica da un esperto in chirurgia oculoplastica in quanto poter riconoscere e trattare le diverse cause di lacrimazione eccessiva richiedono una conoscenza completa del sistema di produzione e escrezione delle lacrime e della funzione delle palpebre.

Terapia dell’occhio che lacrima e dell’occhio secco

Nel caso della secchezza oculare da deficit di produzione di lacrime o da blefarite cronica che è anche la forma più frequente di occhio secco nella maggior parte dei casi l’uso di sostituti lacrimali (lacrime artificiali) in collirio, associato ad una igiene palpebrale permette di ottenere un notevole miglioramento dei sintomi.

Nei casi più severi può essere indicato l’inserzione di un ‘tappo’ temporaneo o definitivo nel puntino lacrimale così da occludere la via di eliminazione delle lacrime ed aumentare la permanenza delle lacrime prodotte a contatto con il bulbo oculare.

Tale tappo, chiamato ‘punctum plug’ dagli anglosassoni è applicato dall’oculista in ambulatorio e può essere rimosso con altrettanta facilita.

Chiaramente nel caso di secchezza oculare causata da una alterazione della posizione o della funzione della palpebra, causata da ectropion, lagoftalmo, orbitopatia tiroidea o conseguente ad una blefaroplastica si deve intervenire ripristinando posizione e funzione palpebrale.

Per esempio una delle cause più frequenti é l’eversione del puntino lacrimale e della palpebra inferiore, condizione nota con il nome di ectropion e la correzione chirurgica della condizione risolve il problema in maniera efficace e definitiva.

Per la iper lacrimazione causata da una stenosi delle vie lacrimali completa esistono diverse soluzioni. Se ad essere chiuso è il puntino lacrimale questo potrebbe esse aperto in maniera definitiva con un piccolo intervento ambulatoriale, la puntoplastica.

Ma la causa statisticamente più frequente di lacrimazione eccessiva è senza dubbio la ostruzione del dotto naso-lacrimale, la parte terminale del condotto lacrimale, quella che ‘scarica’ le lacrime nel naso.

Questa è la parte più stretta delle vie lacrimali e più facile a chiudersi. Le persone più colpite sono donne a partire dai 40 anni, ma può succedere anche più precocemente. Precedenti traumi nasali o chirurgia del naso possono predisporre a questa condizione.

Una volta instaurata l’ostruzione, non si ha una cura medica a base di colliri o farmaci che possano liberare il passaggio.

L’accertamento medico è per lo più sufficiente a stabilire la diagnosi con un semplice lavaggio delle vie lacrimali e non sono necessari ‘raggi’ o altre visite.

Il chirurgo oculoplastico è familiare con l’anatomia del naso e esegue di routine un esame della cavità nasale al tempo del controllo alle vie lacrimali.

Per la cura dell’occhio che lacrima causato da un’ostruzione del dotto naso-lacrimale, definita PANDO (Primary Acquired Nasolacrimal Duct Obstruction) dagli anglosassoni, associata o meno alla dacriocistite, l’intervento di elezione è la dacriocistorinostomia.

Questa tecnica è eseguita di routine in anestesia locale con seduzione endovenosa, in 30 minuti al massimo e il paziente viene dimesso 2 ore dopo intervento. Le percentuali di successo sono di circa il 90-95%. La visibilità del taglio esterno è minima o assente nella maggior parte dei casi.

Infine, in casi abbastanza rari fortunatamente, l’occhio che lacrima è causato da una ostruzione completa dei puntini e canalini lacrimali che può conseguire ad una reazione allergica o ad una brutta congiuntivite.

In questi casi e’ necessario ricorrere ad un by-pass vero e proprio che va dall’occhio al naso con una tecnica che si esegue in via endoscopica e offre più dell’80% di successo e che si chiama congiuntivo-dacriocistorinostomia endoscopica con tubo di Jones.

 

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